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Market Spotlight: European Defense M&A: pronti al decollo?

20 aprile 2022 | Blog

Per diversi anni, molti Stati europei membri dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (NATO) sono stati criticati dagli Stati Uniti per non aver stanziato il 2% del PIL per le spese della Difesa, contravvenendo a quanto richiesto dall’alleanza militare. 

Solo quattro Paesi dell’Unione europea che sono anche membri della NATO hanno rispettato nel 2020 questo requisito, come riporta Statista, azienda specializzata nella raccolta di dati: Romania (2,3%), Estonia (2,4%), Lettonia (2,5%) e Grecia (2,6%). Il dato equivalente per l’UE - dove 21 dei suoi Stati membri fanno anche parte della NATO - è solamente dell’1,2%, con la potenza finanziaria tedesca che spende non più dell’1% per la Difesa.

Pressioni per aumentare la spesa 

I fatti sono cambiati nel primo trimestre, quando la Russia ha iniziato a invadere l’Ucraina, un Paese che aspira a entrare a far parte sia dell’Unione europea, sia della NATO. Sebbene il conflitto abbia ripercussioni negative per gran parte dell'economia, le aziende private del settore della difesa possono trarne dei vantaggi inattesi: visto il rischio di una seconda guerra fredda, la spesa pubblica militare europea è destinata a salire. 

Vi sono già segnali che negli ultimi anni, a seguito delle pressioni americane, le spese per la Difesa in Europa sono cresciute. Anche se le cifre complessive sulle operazioni di M&A per la Difesa e l’industria aerospaziale correlata possono essere mutevoli viste le loro dimensioni relativamente contenute rispetto a pilastri del dealmaking come i servizi finanziari e TMT, il 2021 è stato indubbiamente un anno molto soddisfacente.

Anche se le cifre complessive sulle operazioni di M&A per la difesa e l’industria spaziale correlata possono essere mutevoli, il 2021 è stato indubbiamente un anno molto soddisfacente

Secondo i dati di Mergermarket, l’anno scorso in Europa sono stati annunciati 52 deal nel settore della difesa e nel settore aerospaziale, battendo il record precedente che risaliva al 2019 (50 deal). Il valore aggregato dei 52 deal dello scorso anno si attesta appena al di sotto dei 27 miliardi di euro, più del doppio del secondo valore aggregato in classifica (11,7 miliardi di euro nel 2017).

Spesa pubblica e privata

Dopo anni di tagli, l’aumento della spesa pubblica per la Difesa avrà inevitabilmente effetti benefici anche per il settore privato.  I timori per la sicurezza nazionale complicano le operazioni di M&A transfrontaliere nel settore della Difesa persino tra alleati di lunga data: agli acquirenti americani piacciono le attività europee, relativamente poco costose.  Si spera che alla fine trionfi la diplomazia. 

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